Mi distacco un pò dalla massa, non criticherò il comportamento "indecoroso" di Alex Shwarzer, non mi pronuncerò dichiarandomi indignato per il cattivo esempio che quest'atleta ha dato ai giovani, non dirò che ha rinnegato tutti gli ideali di pura e sana competizione che lo sport incarna.
No non dirò niente di tutto questo, perchè so che sono semplicemente stupide opinioni frettolose, fatte da gente che trova molto semplice puntare il dito verso qualcuno che sbaglia, soprattutto se l'oggetto delle accuse è un celebre sportivo.
Forse qualcuno dimentica che gli atleti, prima che macchine perfette capaci di sfondare i limiti "fisici" umani, sono anche uomini, e gli uomini sbagliano.
Il linciaggio mediatico,accentuato soprattutto dal cinismo insensibile che aleggia nei social network, è decisamente sproporzionato, nei confronti di un ragazzo che pagherà già molto caro il suo errore e che non ha bisogno di scherno aggiuntivo.
Ma del resto siamo in Italia, dove è moralmente giusto criticare la giustizia sportiva che condanna calciatori,allenatori e dirigenti immischiati in affari loschi di scommesse e combine, così come è normale rigirare il coltello nella piaga in un uomo costernato e distrutto dai suoi errori.
Mi dispiace per Alex Schwarzer, spero che riesca a superare questo brutto momento, e mi auguro che le sue lacrime siano da monito a tutti gli sportivi, che magari con più superbia di Alex hanno scelto la via del doping.
se ti dopi freghi te, ma prima di tutto freghi gli altri che si allenano 35 ore la settimana mentre tu non lo fai.
RispondiEliminaIo capisco che per tutti venga un momento che, nessuno può capire il perchè, ma tu decidi che quello che fai non va più bene a te, non ha scopo.
L'atletica è uno sport anonimo per mesi e mesi e solo ogni tanto c'è una gara, ma per farla tu ti devi allenare.
Alez era uno fortunato, lui per quel che aveva vinto era premiato con una pubblicità.
Sono rarissimi gli atleti che hanno questa fortuna. Lui non doveva allenarsi per vincere una medaglia, ma per debito verso tutti quelli che mangiavano Kinder Pinguì fatto di latte e di cioccolato dei quali lui era intenditore ...
perchè poi uno va a prenderlo in Turchia un Pinguì.
Umanamente mi spiace, ma quello che dovrebbe fare adesso è allenarsi 40 ore alla settimana, per dimostrare a quelli che facevano colazione assieme a lui e a suo fratello non si sbagliavano.
Ovviamente nulla toglie che abbia sbagliato, gli altri atleti "puliti" possono sentirsi giustamente defraudati, ma dalle parole toccanti rilasciate nell'intervista, si intuiva quanto le pressioni che ti vengono imposte dall'ambiente circostante, dalla tua famiglia , dal mondo dello sport gravano sulle tue decisioni portandoti a gesti estremi.Non basta aver conquistato un oro storico,bisogna sempre dimostrare qualcosa in più nello sport, in questo caso si è creato un agonismo fatale.
RispondiEliminaSpero sia capace di voltare pagina e di dimostrare che quello che ha fatto è stato solo un brutto errore fortuito.
Spero che il prossimo testimonial del kinder pinguì non faccia gli stessi errori