martedì 3 luglio 2012

Chi siamo?Da dove veniamo?Dove Andiamo?


Domenica, la nazionale italiana è stata umiliata dalla Spagna perdendo il tanto agognato titolo di campione d'Europa che manca da tanto. Non nascondo che nonostante non sia un grande appassionato di calcio, ci sia rimasto molto male, però con il senno di poi vorrei evidenziare alcuni lati potenzialmente positivi della vicenda. Rendiamoci conto, che dobbiamo smetterla di usare il calcio come unica valvola di sfogo, non possiamo sempre aggrapparci a questo come unica speranza di riabilitazione dell'orgoglio nazionale, e della nostra immagine a livello europeo. Non è forse giunto il momento di rompere questi luoghi comuni che vedono inevitabilmente gli italiani totalmente dipendenti da questo sport,tanto da tralasciare questioni più serie in favore di una partita di campionato?
Abbiamo un sistema politico che fa acqua da tutte le parti; un sostrato sociale che non è assolutamente coeso;la ricerca scientifica in perenne stasi e sempre sobillata dalle altre potenze ; un sistema scolastico che danneggia le giovani menti ;corruzione dilagante in qualunque campo; mancanza di fondi in qualunque campo; malavita che si integra sempre meglio con lo stato; mostri architettonici che infestano le nostre città; architetti ingegneri e comuni che permettono di costruire su terreni dissestati e a rischio sismico; cultura,musica e arte praticamente ignorate, non curate, danneggiate, destinate al declino.... (riprendo  fiato un attimo)..... e davvero dobbiamo dare tanto peso ad una partita?
Non credo che il vero modo che noi italiani abbiamo per farci valere e per rilanciarci da questa crisi,sia quello di piangersi addosso o insultare a priori un governo tecnico che ha l'unico compito di evitare il fallimento della nostra nazione.
E' necessario cambiare la nostra mentalità, abbiamo purtroppo la truffa e l'imbroglio nel sangue, e questo genera un'ondata di effetti a catena che si riversano di rimando su noi stessi.
Solo quando cambieremo questo modo di vedere le cose, solo quando capiremo che la strada migliore per andare da un punto A ad un punto B non è necessariamente quella di chiedere un favore a qualche onorevole che ci dia uno strappo, ma quella conquistata onestmente, allora potremo finalmente voltare pagina.



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