Ogni persona (in Italia) potrà deliberatamente sentirsi offesa da ogni parola trovata sul web e, segnalandola, senza alcun giudizio di un terzo, può richiedere la rimozione forzata di qualunque cosa giudichi offensiva.
Questo non è uno scenario post-apocalittico, né un estratto di 1984, è purtroppo, la mera attualità.
Per cui concludo con un piccolo invito ai blogger di tutt'Italia, invitandoli ad usufruire di questi ultimi momenti di "libertà" per scatenare l'inferno sulla rete. Internet è libertà di espressione creativa, e seppur pieno di inutilità assurde, spazzatura varia e bande di ignoranti, continua ad essere una risorsa che attesta che non siamo ancora tutti schiavi.
E' consuetudine tappare la bocca quando si ha qualcosa da nascondere.
E' buona norma ribellarsi, quando si minano le basi morali della nostra pseudo-società democratica.
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