domenica 9 dicembre 2012

La fine del Monti

Monti si è dimesso, finisce quindi l'era del "mostro" che ha funestato le tasche degli italiani con provvedimenti economici esagerati ed incomprensibili.
In realtà ironia a parte, mi sento un po' intimorito dalla fine di questo periodo, diciamo di limbo, di politica di contenimento, soprattutto perchè ci avviciniamo con trepidante attesa all'ora fatale, nella quale potremo "scegliere" il comandante della nostra barca alla deriva.
Ed è questo che mi spaventa, la scelta.
Una scelta che per molti italiani è ancora un'incredibile incognita, vaghiamo in cerca di qualche segnale dall'alto, che ci faccia propendere verso l'uno o l'altro candidato.
Non ho mai avuto le idee così poco chiare a ridosso delle elezioni.
Indubbiamente chiunque andrebbe nel panico considerando lo scenario: tra clamorosi ritorni patriottici, la solita solfa incolore democratica,e gli interrogativi a 5 stelle c'è parecchio da arrovelarsi.
Ma non voglio parlare di questo adesso, voglio spendere qualche riga ulteriore per Mario Monti.
A prescindere da tutti i preconcetti, (dalle accuse di anticostuzionalità della sinistra estrema, all'ostracismo  della destra atto a cavalcare l'onda del populismo) Monti non ha inciso più di tanto, ha limitato i danni, non ha rivoluzionato l'Economia, senonchè ha gestito con autorevolezza una situazione critica.
Ed inoltre, per quanto poco possa contare ,una buona immagine, a mio avviso, è sempre un punto a favore a livello mediatico.
Un Premier serio,rispettato dai capi di stato europei, nessuna battutaccia, nessuna menzogna,immischiato in nessuno (o pochi) scandali e processi vari.
Ciliegina sulla torta, mentre imperversano personaggi dalla dubbia moralità che non si dimettono seppur nell'occhio del ciclone, lui si ritira perchè non può far nient altro, offeso dalle parole di un automa sapientemente manovrato.

Addio monti,sorgenti dall'acque eccetera eccetera




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